Nell'ambito di una crescente collaborazione giudiziaria internazionale un ruolo fondamentale è ricoperto senza dubbio dall'Interpol quale organizzazione internazionale di polizia criminale. Invero, quando un soggetto ha commesso un crimine e non viene rinvenuto in quello stesso territorio, l’autorità centrale dirama una segnalazione proprio all’Interpol che immette il nominativo di chi ha commesso il reato all’interno della banca dati così le forze dell’ordine di tutti i paese al mondo procederanno all’arresto una volta rinvenuto il fuggitivo.
Successivamente, dunque, si procederà al giudizio di estradizione davanti al Giudice della nazione del luogo in cui si viene arrestati, e sarà valutata la legittimità del mandato di arresto internazionale; nel caso in cui il mandato di cattura internazionale non risulti legittimamente emesso, la persona arrestata deve essere subito rilasciata. Diversamente, se tutto si è svolto legittimamente, si verrà estradati nel paese richiedente per affrontare il processo oppure per scontare la pena.
Ultimamente, peraltro, è molto utilizzato lo strumento della Red Notice che è una richiesta inviata alle forze di Polizia di tutto il mondo al fine di provvedere a livello internazionale all’arresto di una persona sulla base di un provvedimento restrittivo della libertà personale emanato da una Autorità Giudiziaria nazionale o internazionale. L’applicazione della Red Notice è effettuata nei confronti di soggetti ricercati ai quali deve essere applicato un mandato di arresto internazionale per fatti commessi in un altro Stato, ciò al fine di garantire ovviamente l'estradizione. Tale richiesta può essere pubblicata solo se il reato interessato è un reato di diritto comune di particolare gravità, e se la richiesta è di interesse per gli scopi di cooperazione internazionale di Polizia.
In questo caso, in quasi tutti i paesi del Mondo l’applicazione della red notice da parte dell’Interpol viene considerata come valida richiesta di arresto provvisorio, in particolare nel caso in cui la richiesta di arresto provenga da parte di uno Stato con il quale l’Italia ha stipulato un Trattato di estradizione
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Come è noto, poi, il nostro ordinamento prevede due tipi di estradizione : quella passiva, nella quale è lo Stato estero a chiedere l'estradizione allo Stato italiano, e quella attiva, nella quale è l'Italia a presentare la domanda di estradizione ad un altro paese.
Generalmente, su questo tema, la domanda che più frequentemente viene posta all'Avvocato penalista della difesa, nonché necessariamente professionista qualificato dell'argomento, concerne i presupposti e i limiti alla concedibilità di tale istituto.
Ebbene, a fini della consegna di persone ricercate per esigenze di giustizia penale l'estradizione non è ammessa, se il fatto che forma oggetto della domanda di estradizione, non è preveduto come reato dalla legge italiana e dalla legge straniera; questa, tuttavia, può essere concessa od offerta, anche per reati non preveduti nelle convenzioni internazionali, purché queste non ne facciano espresso divieto.
In proposito la Corte di Cassazione, in una famosissima sentenza, ben nota ad ogni Avvocato penalista che collabora con il nostro Studio associato International Lawyers Associates , ha specificato che il requisito della doppia incriminazione, di cui all'art. 13 cod. pen. non postula l'esatta corrispondenza della configurazione normativa e del trattamento della fattispecie, ma solo la applicabilità della sanzione penale, in entrambi gli ordinamenti, ai fatti per cui si procede (Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42777 del 13 ottobre 2014). Ciò che è sufficiente, dunque, è che il fatto sia considerato come reato sia dallo stato da entrambi gli stati coinvolti. È comunque indifferente che il reato sia punito diversamente o che sia prevista una disciplina diversa per l'applicazione delle circostanza attenuanti o aggravanti.
Nemmeno il differente nomen iuris importa, essendo sufficiente la mera previsione del fatto come reato.
Non è ammessa, inoltre, l’estradizione del cittadino, salvo che sia espressamente consentita nelle convenzioni internazionali.
Oltre a ciò, lo Stato che richiede l'estradizione di un condannato ( estradizione esecutiva ) o di un imputato ( estradizione processuale) non può procedere nei sui confronti per un fatto anteriore o semplicemente diverso rispetto a quello per cui l'estradizione è stata concessa, a meno che l'interessato non presti il suo esplicito consenso.
Giova inoltre ricordare come l'estradizione, sottoposta al principio del ne bis in idem, sia vietata se richiesta per reati politici, e soprattutto vietata qualora vi sia ragione di ritenere che la persona richiesta verrà sottoposta ad atti che configurano la violazione di uno dei diritti fondamentali della persona!
Sul tema, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha più volte ribadito che le sofferenze inflitte non devono mai superare quell’inevitabile elemento di patimento connesso ad ogni forma di legittimo trattamento punitivo.
Gli Stati hanno l'obbligo di assicurare che ogni soggetto estradato sia detenuto in condizioni tali da rispettare la sua dignità, e che le modalità di esecuzione della pena non gli causino angosce e afflizioni di una intensità superiore l’inevitabile livello di sofferenze inerente la detenzione; l' Avvocato penalista specializzato in estradizione ovviamente è il maggior garante di tale esigenza.
Il procedimento per la concessione dell'estradizione consta di diverse fasi, tanto di natura amministrativa quanto giurisdizionale, per questo motivo, dunque, è necessaria un'assistenza seria e specializzata; assistenza che il nostro team, costantemente aggiornato sulla materia, è in grado di fornire tramite un sostegno capillare che viene fornito durante tutto lo svolgimento della procedura.
La possibilità di gestire al meglio una procedura di estradizione esiste ed è una possibilità concreta!